"Il mio impegno per una regionalità nuova al servizio del territorio e dei cittadini"

mercoledì 24 marzo 2010

lunedì 15 marzo 2010

PROGRAMMA ELETTORALE


Lo slogan del mio manifesto elettorale è “il mio impegno per una nuova regionalità al servizio del territorio e dei cittadini”.

In questo slogan c’è la sintesi del programma politico, che posso così rappresentare:

a) La nuova regionalità attiene ai rapporti dell’ente Regione con i territori. Spesse volte la Regione attua una vera e propria invasione di campo adottando provvedimenti legislativi che, se vanno bene in alcune aree della Regione, rischiano di penalizzare i piccoli comuni. Porto ad esempio la riorganizzazione del servizio sanitario che ha umiliato il nostro presidio ospedaliero nato unicamente per la peculiarità del comprensorio. Ma ancora la realizzazione dell’Auditorium come volano dell’economia turistica non solo di Ravello, ma anche della costiera e dell’intera Regione, non accompagnata da provvedimenti atti a migliorare l’offerta turistica con adeguati servizi: basti pensare che mentre le attività correlate all’utilizzo dell’auditorium dovrebbero incrementare le presenze del 30 - 40% e destagionalizzare il turismo, il PRG approvato dalla Regione contiene l’espresso divieto di realizzo di nuove attività commerciali. Vale a dire che a Ravello e nelle altre realtà non dovranno aprirsi nuovi bar, ristoranti, negozi, opifici etc., e quindi limitare le iniziative di nuove imprese e le opportunità di crescita dell’economia.

b) L’invasione di campo regionale penalizza il territorio. Le risposte al territorio le deve dare il governo del territorio: gli enti territoriali sono gli unici in grado di rappresentare le istanze dei cittadini. Il nostro obiettivo è quello di avviare un processo di decentramento dei poteri regionali verso gli enti locali. La Regione è un ente di indirizzo e programmazione, dovrà dettare le regole del gioco ma anche diversificarle area per area.

c) La nuova regionalità deve tenere conto anche della burocrazia. Non è possibile che per ottenere un permesso di costruire debbano essere coinvolti tantissimi enti di controllo per poi, dopo circa due anni ripartire da capo e questo avviene non solo nel settore privato, ma anche in quello pubblico con limitazioni alla costruzione di depuratori, scuole, etc.. Anche in questo caso si proporrà una semplificazione delle procedure che oggi bloccano la crescita dei territori ma soprattutto delle imprese, realizzando, con il sistema del decentramento delle funzioni, anche a livello comprensoriale, l’obiettivo di rendere i procedimenti della pubblica amministrazione, efficienti, efficaci ed economici, nell’interesse della collettività.

d) Solo pochi esempi per avviare una nuova politica per il territorio. E poi, se è difficile scalfire il sistema regione, allora realizziamo la nostra nuova Regione, quella salernitana: il detto antico: “se Salerno avesse il porto, Napoli sarebbe morta” la dice lunga. Salerno sta cambiando come città e come provincia: il salernitano con le sue coste, con le bellezze naturali e i suoi monumenti, con la sua storia, con il polo agroalimentare, non ha bisogno di Napoli. E’ Napoli che ha bisogno di noi. La Regione salernitana non è una secessione ma una necessità se il baricentro continua ad essere spostato verso Napoli. E lo studio costitutivo è già stato avviato.

e) Il nostro territorio costiero necessita di approdi marittimi più efficienti per sviluppare le vie del mare facendo funzionare i collegamenti marittimi 365 giorni all’anno. Realizzare porti turistici capaci di accogliere il turismo d’elite, che arriva sempre di meno, la diportistica, affidando la gestione dei porti ad un’insieme di cittadini (associazioni, cooperative, etc.) non già a pochi monopolisti, attraverso bandi pubblici, con tariffe pubbliche. Sviluppare inoltre il turismo crocieristico, che già si sta affacciando lungo le nostre coste, che farà crescere l’economia in modo esponenziale (basti pensare a quante persone sbarcano da una nave e a tutto l’indotto che vi gravita intorno).

f) Il trasporto via mare andrebbe a ridurre il carico automobilistico sulle strade costiere, strade che devono essere tutelate per le loro caratteristiche. Non è necessario realizzare delle strade a scorrimento veloce, bastano pochi interventi di miglioramento dei punti più critici. Chi viene in costiera deve adeguarsi ai tempi della costiera e ammirare, ad ogni curva, un paesaggio diverso, le meraviglie della nostra natura che fa del nostro territorio il patrimonio dell’umanità. Da sempre si parla di allargare quei tratti più stretti, quanti politici sono passati, eppure la strada è sempre la stessa. Bisogna rinnovare l’impegno, rispolverare i progetti e srotolare gli enigmi del non fare.

g) La viabilità è il punto dolente della nostra costa. La sosta incontrollata contribuisce a creare disagi. La Regione deve finanziare un piano di parcheggi pubblici, aumentando e potenziando la ricettività dei veicoli. E’ assurdo pensare che i parcheggi li realizzino e li gestiscono i privati. Lo sforzo economico deve essere pubblico, la gestione deve essere pubblica, i proventi devono andare alle amministrazioni pubbliche. La ricaduta è di ordine occupazionale (rilevante), meno auto su strade, meno inquinamento, meno ingorghi, più immagine, più lavoro, più servizi, più presenze turistiche, più economia per tutti.

h) Un altro grave problema riguarda l’assetto idrogeologico del territorio, frane continue, smottamenti, chiusura dell’amalfitana per Praiano e Positano, d’inverno come d’estate. Qualcosa non ha funzionato in questi anni. Senza attribuire colpe a chi ha amministrato fino ad oggi, è necessario che vengano effettuati lavori di consolidamento e di idraulica forestale, capillari. Non solo, è necessario che i costoni rocciosi come pure le macchie mediterranee vengano monitorate continuamente attraverso apposito personale e sistemi tecnologici avanzati, per evitare gli incendi e quindi le frane.

i) Il lavoro e i giovani è l’altro grande problema in un momento congiunturale sfavorevole. Quanto prospettato nei punti precedenti può contribuire a realizzare le tante opportunità per i giovani in materia di lavoro e di impresa. L’obiettivo è quello di evitare la migrazione. Più formazione, più impresa. Investire sui grandi progetti per incentivare le assunzioni e creare nuove occupazioni, favorendo occasioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro che siano libere dalle intermediazioni delle segreterie politiche.

j) E poi, una sanità senza politicanti, più serenità per le famiglie in difficoltà, una maggiore attenzione alle politiche sociali, più sicurezza e quindi più vivibilità, no alla privatizzazione dell’acqua, no alle centrali nucleari (sì all’energia alternativa- geotermica di cui è ricca la regione, eolica, etc.), un piano regionale serio per allontanare definitivamente il ripetersi dello spettro dell’emergenza rifiuti, nuove tecnologie al servizio e a tutela del territorio. Insomma, discontinuità e rottura con la politica delle parole.

Tutto questo, e tant’altro ancora, insieme alla libera iniziativa delle categorie produttive, che vanno incentivate, contribuirà a realizzare quel distretto turistico di alta, altissima qualità, cui tutti noi dobbiamo lavorare e impegnarci per realizzarlo e difenderlo.

Questi i punti del mio impegno senza retorica, cose concrete, fattibili, da affrontare con grande entusiasmo e professionalità, per poter dire, come per le cose già ideate e realizzate: GIA’ FATTO.

Nicola Amato

LE RAGIONI DI UN IMPEGNO



La mia presenza in questa competizione scaturisce dalla volontà mia e di chi mi ha spinto verso questo impegno di mettere a servizio della collettività la mia esperienza nella società civile e nella pubblica amministrazione. Chi mi conosce sa che i tanti progetti, le mie idee e le tante proposte di cui mi sono fatto promotore, hanno trovato soluzione e sono stati portati a termine. L'impegno profuso fino ad oggi al servizio del territorio nei tanti organismi di cui ho fatto e faccio parte e dell'esperienza maturata nel settore amministrativo, soprattutto gestionale, mi è di aiuto nell'affrontare il percorso politico nell'interesse della collettività e del territorio. In questa competizione ho quindi ritenuto di dovermi impegnare in prima persona, mettendomi in gioco, ma anche in discussione. Non sono un politico di professione, non ho rendite politiche da salvaguardare, ma solo tanto entusiasmo per aiutare il territorio e i cittadini attraverso le esperienze positive della mia vita amministrativa al servizio della collettività. La mia storia è caratterizzata dalla concretezza e dalla determinazione di portare a termine ogni iniziativa assunta. Questo fatto di concreto può rappresentare un biglietto da visita da presentare ai cittadini unitamente al candidato presidente Vincenzo De Luca.